COVID-19 - Emergency sanitary impact on intermodal freight transport 25/03/20

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Source: https://intermodale24-rail.net/news/news.html#0200325

 

Impatto dell'emergenza sanitaria sul trasporto ferroviario e intermodale: qualche prima osservazione.

Da informazioni dirette e attraverso la stampa raccolte nei giorni scorsi, si può dire che il trasporto ferroviario delle merci, intermodale e convenzionale, sta effettivamente offrendo un supporto prezioso alle attività produttive e commerciali e quindi alla vita delle popolazioni europee. Con qualche differenziazione legata alle specifiche filiere merceologiche: quelle che per prime sono state interessate da chiusure e fermi di produzione, come l'automotive e (di conseguenza) buona parte del siderurgico, hanno visto azzerare o quasi la necessità di trasporto, e quindi alcuni servizi ferroviari esclusivamente o in gran parte sostenuti da questi clienti hanno dovuto essere soppressi o fortemente ridimensionati. Questo purtroppo ha fatto sì che altri clienti meno penalizzati dalle restrizioni non abbiano potuto comunque utilizzare l'intermodale e abbiano dovuto passare di nuovo alla strada, soprattutto nel traffico nazionale.

Sulle rotte internazionali invece, almeno fino alle ultime disposizioni di chiusura di molte altre attività produttive considerate "non essenziali", le difficoltà incontrate dal trasporto stradale nell'attraversamento dei confini ha convinto molti clienti a cercare soluzioni intermodali con la ferrovia. I servizi internazionali transalpini hanno registrato maggiori richieste che sono state indicate fino al 70% dell'usuale, come testimoniato da diversi operatori e dalle immagini dei treni, a pieno carico. Questo nonostante anche per i treni ci siano problemi di disinfezione delle cabine di guida al cambio turno del personale, di gestione complessiva della sicurezza degli addetti, e a volte interruzioni temporanee di cicolazione per interventi nelle cabine di controllo. Problemi in parte compensati nel recupero dei tempi di viaggio consentiti dall'eccezionale scarsità del traffico del settore passeggeri.

La situazione descritta, che può certamente modificarsi di giorno in giorno in funzione dello stato di blocco più o meno esteso delle attività economiche, si è autodeterminata sulla base del mercato. Se si fosse previsto (anche se i tempi di reazione richiesti erano forse realmente troppo brevi per organizzare).un supporto economico e di marketing per far circolare ugualmente i treni in servizio interno anche senza la componente automotive, offrendo il servizio a chi invece era ancora interessato e procurando altri nuovi clienti grazie all'efficienza maggiore rispetto alla strada, si sarebbe certo fatto un buon servizio al Paese e si sarebbero messe le basi per favorire il trasferimento modale definitivo di molti traffici anche a mergenza finita.

Secondo me una strada che lo Stato e gli operatori dell'intermodalità, ma anche le organizzazioni dei detentori della merce, possono ancora intraprendere, soprattutto per prepararsi ad affrontare meglio la fase di riavvio delle attività.

Si parla inoltre in questi giorni del problema dei containers in arrivo che non potranno essere avviati alle fabbriche di destinazione perché chiuse: si organizzi rapidamente un sistema di trasferimento con treni speciali dedicati verso piazzali disponibili nel retroterra, sfruttando tutti i raccordi esistenti.

Nella foto, un treno di containers da Genova transita a Tortona con precedenza su un merci convenzionale Pisa-Chiasso in sosta (25.03.2020 - clicca sull'immagine per vedere in grande formato)


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